ELEZIONI REGIONALI TOSCANA 2025
12 e 13 ottobre 2025

Progetti e obiettivi per un accordo di coalizione

Il MoVimento 5 Stelle

– richiamati il proprio Statuto e la connessa Carta dei principi e dei valori, uniti al Codice etico, che sono a fondamento dell’azione di ogni iscritto ed eletto, si propone a cittadini ed elettori come forza politica progressista indipendente, con al centro l’impegno civile e politico al servizio del bene comune;

– sulla base dei presupposti sopracitati e mediante accordo scritto propone l’impegno al candidato presidente della coalizione di sottoscrivere i seguenti punti programmatici:

Patto per la legalità e la buona amministrazione:

da promuovere come primo atto deliberato dalla nuova Giunta regionale. Il Movimento sottoscrive e chiede alle forze di coalizione di sottoscrivere un protocollo vincolante per il rafforzamento dei presidi di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa, e di farne un elemento qualificante dell’azione politica di tutte le forze politiche.

Nello specifico, si propone la sottoscrizione di un “Patto per la Legalità”, promosso e approvato anche recentemente all’interno di altre coalizioni progressiste. Chiede altresì di promuovere pratiche virtuose che consentano il recupero della fiducia nella politica dei cittadini e la più ampia partecipazione democratica, nonché forme di controllo e vigilanza sul concreto operato degli organi di governo e degli amministratori della cosa pubblica.

Reddito di cittadinanza regionale:

la Toscana, terra di diritti e solidarietà, si impegnerà per l’adozione di interventi integrativi rispetto al sistema nazionale ADI (Assegno Di Inclusione), che si è rivelato insufficiente a sopperire alla crisi sociale in corso in Italia, al fine di garantire un reale sostegno ai cittadini toscani in difficoltà.

È necessario altresì prevedere una previsione specifica per i lavoratori autonomi, atta a prevenire la compromissione della loro attività professionale in caso di difficoltà oggettiva. Diventa poi fondamentale riproporre in ambito regionale i PUC (Progetti di Utilità Collettiva) come misura di inclusione e restituzione sociale per i beneficiari del RDC.

Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario:

la Regione si farà promotrice di studi ricerche e interventi per favorire per il suo personale diretto o in qualsiasi modo riconducibile e per i soggetti privati che tramite accordi triangolari che coinvolgano le organizzazioni sindacali la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e la riduzione della settimana lavorativa. Al tal fine può essere utilizzata parte delle risorse per la formazione professionale, nonché Fondi Strutturali Europei.

Salario minimo garantito:

garantire un salario minimo orario legale di almeno 9 € lordi, secondo il dettato normativamente più adeguato e conforme ai principi di legittimità e costituzionalità tra quelli depositati o sostenuti dal Movimento 5 Stelle, in accordo con il Partito Democratico- allo scopo di superare l’impugnativa opposta dal governo nazionale alle legge toscana; prevedere criteri premianti nelle gare regionali pubbliche per le imprese che rispettano tale soglia retributiva.

L’obiettivo è il contrasto del dumping salariale, la promozione del lavoro dignitoso e sostenibile, l’incentivazione della contrattazione collettiva sana e della pratiche virtuose tra le aziende locali.

Sistema aeroportuale toscano e Parco agricolo della Piana come parco regionale:

il sistema aeroportuale toscano, espressione degli aeroporti di Pisa, Firenze, Elba, è un sistema integrato per il quale è indispensabile favorire sinergie funzionali, adeguamento a migliori condizioni strutturali che garantiscano il più alto livello di sicurezza e compatibilità ambientali, sottolineando il ruolo del Galileo Galilei di Pisa come porta d’accesso alla Toscana. Dato questo ruolo centrale, è essenziale quindi che si solleciti l’immediato potenziamento dello scalo costiero da parte dell’attuale società di gestione dei due scali, integrato e connesso con la rete dell’alta velocità e del trasporto regionale. La Regione deve impegnarsi nei confronti del Governo e del MIT, in sinergia con la società di gestione dello scalo, per opporsi al declassamento dell’aeroporto “Galilei” alla VII categoria ICAO, cui è conseguita una riduzione del dispositivo di soccorso aeroportuale e un taglio di personale operativo dei Vigili del Fuoco.

Nelle more dell’iter autorizzativo – e delle decisioni prese dalla Regione – giunto attualmente alla valutazione della Commissione, il M5S ribadisce la propria contrarietà alla previsione di Masterplan come presentata alla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas – del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in risposta alle integrazioni richieste, al netto dell’esito delle valutazioni. Sostiene comunque la necessità di una revisione complessiva del piano strategico aeroportuale toscano, comprendendo anche il potenziamento della continuità territoriale con l’aeroporto dell’Isola d’Elba – La Pila.

Come detentrice di quote azionarie all’interno della società di gestione, la Regione ha inoltre il compito di promuovere la tutela dei lavoratori all’interno dei due scali, nel rispetto delle prerogative dell’amministrazione regionale e garantendo con la società stessa un confronto continuo e collaborativo. Infine la Regione si impegna a sviluppare e valorizzare il Parco agricolo della piana come bene paesaggistico, agricolo, sociale e culturale in una zona iper urbanizzata e a forte rischio idrogeologico, rispettando il PIT definito con DCR 61/2014 che lo ha istituito, senza forzature rispetto ai vincoli paesaggistici e ambientali potenzialmente incompatibili con lo stesso.

Raddoppio ferroviario Firenze-Pisa:

il raddoppio della linea ferroviaria tra Pisa e Firenze è un progetto che ha visto l’impegno congiunto di M5S e PD nelle scorse legislature, nell’ambito del piano di potenziamento della linea Firenze-Pisa-Livorno al servizio del traffico pendolare e turistico. Nel settembre 2022 è stato elaborato uno studio di fattibilità da RFI che prevedeva la possibilità di un tempo di percorrenza di 42’ grazie al raddoppio dei binari, valutato anche dalla Giunta regionale in carica.

La “cura del ferro” permetterebbe inoltre un alleggerimento del traffico sulla parallela Fi-Pi-Li, interessata da un traffico veicolare molto pesante. In questa ottica, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e della riduzione delle emissioni del traffico veicolare, la Regione solleciterà il governo nazionale per il necessario sostegno economico finanziario alla progettazione e realizzazione dell’infrastruttura.

Multiutility e acqua pubblica:

è necessario ripensare l’attuale modello, approfondendo la possibilità di introdurre forme di gestione in house che possano garantire contenimento delle tariffe, massima efficienza del servizio e un corretto dimensionamento degli ambiti territoriali.

Per valorizzare le specificità locali e consentire ai territori di partecipare attivamente alla scelta del modello di gestione più idoneo, si può intervenire sulla distribuzione degli attuali Sub-ambiti Ottimali.

Al tempo stesso, riconoscendo l’importanza strategica del servizio idrico, è fondamentale che gli enti locali possano valutare, nel rispetto della normativa nazionale e delle indicazioni regionali, le soluzioni più efficaci e sostenibili, privilegiando modelli che assicurino qualità, tutela ambientale e un solido controllo pubblico senza finalità lucrative.

Revisione integrale del Piano Rifiuti:

procedere alla modifica della legge regionale n. 69/2011 sulle autorità per il servizio di gestione integrata per i rifiuti urbani, prevedendo un progressivo allineamento, in tutte le forme possibili, al protocollo Zero Waste verso la riduzione dei rifiuti ed a obiettivi spinti di differenziazione e chiusura del ciclo, per giungere a una celere e progressiva chiusura degli inceneritori esistenti e delle discariche della Toscana.

Chiusura del rigassificatore di Piombino

e pervenire a una intesa, chiara e organica, sui nuovi impianti.

Salvaguardia e tutela del Parco San Rossore:

assicurare la piena tutela del parco regionale e promuovere la vocazione “pacifista” dell’intera Toscana. Per fare questo, occorre rivedere il Piano Integrato del Parco di San Rossore-Massaciuccoli andando a modificare la parte che disciplina le DAM (aree a Destinazione Antropizzata Militare) e garantire maggiore tutela delle aree contigue.

La Giunta Regionale devrà altresì attivarsi al fine di interrompere l’iter per la realizzazione della base NATO a Rovezzano e cercare soluzioni alternative maggiormente sostenibili a livello ambientale, razionalizzando e valorizzando le caserme attualmente presenti sul territorio toscano e a zero consumo di suolo.

Recupero e rivalutazione della legge per l’urbanistica e la tutela dell’ambiente e del paesaggio (l.r. 65/2014 o "legge Marson"):

ripristinare e aggiornare le norme per il governo del territorio al fine di garantire lo sviluppo sostenibile delle attività rispetto alle trasformazioni territoriali, evitando nuovo consumo di suolo e salvaguardando il patrimonio territoriale inteso come “bene comune”. Le modifiche apportate finora alle legge hanno comportato in molti casi un indebolimento dei dispositivi originari di co-pianificazione fra Comuni e Regione, incidendo negativamente sulle scelte più rilevanti, sulla partecipazione della cittadinanza e sul contrasto alle dinamiche di espropriazione della ricchezza e dei valori collettivi a vantaggio dei singoli investitori. Oggi si tratta di riprendere i principi enunciati negli articoli iniziali della legge, valutare l’efficacia di come sono stati agiti attraverso i diversi dispositivi regolamentari e procedurali, e provare a migliorare complessivamente il governo democratico del territorio, riportando la legge alla sua ratio originale e armonizzandola con la più recente normativa europea.

Dissesto idrogeologico:

è indispensabile fermare il consumo di suolo, in particolare nelle zone a maggior rischio (rif. Report Piano di Assetto Idrogeologico – ISPRA 2024), e adottare una visione integrata a scala di bacino idrografico, rafforzando le norme regionali e riconoscendo il valore della copertura vegetale nella prevenzione del dissesto e nella risposta alla crisi climatica.

Tutela dell’ambiente e bonifiche:

procedere al potenziamento di ARPAT quale organismo indipendente; perseguire una effettiva attuazione delle bonifiche, specialmente nelle zone contaminate SIN/SIR e implementare le reti di monitoraggio ambientale e lo sviluppo di piani di monitoraggio mirati (ad es. KEU e PFAS), e disporre l’incremento delle sanzioni amministrative per le violazioni ambientali.

Turismo sostenibile, per una Toscana vivibile e accessibile:

il sovraffollamento turistico sta compromettendo la vivibilità delle nostre città, la qualità della vita degli abitanti e l’accesso ad abitazioni a prezzi sostenibili, soprattutto nei centri universitari come Firenze, Pisa e Siena. La recente legge regionale toscana, che introduce regole più stringenti per gli affitti brevi turistici, rappresenta un passo decisivo in questa direzione e va difesa con forza dall’impugnazione governativa.

L’obiettivo è preservare la ricchezza culturale e turistica della Toscana senza sacrificare il diritto dei cittadini a vivere, studiare e lavorare in città accoglienti, accessibili e sostenibili.

Proponiamo un modello urbano che bilanci l’accoglienza dei visitatori con la tutela del diritto alla casa per famiglie, studenti e lavoratori. In un’ottica normativa, la Giunta deve affinare gli strumenti normativi e la collaborazione con le amministrazioni comunali per: 1) limitare e regolamentare in modo stringente gli affitti brevi turistici nelle aree più colpite dall’overtourism. 2) sostenere e ampliare l’offerta di alloggi a canone calmierato per residenti, studenti universitari e lavoratori temporanei. 3) rafforzare il presidio pubblico sugli immobili sfitti e incentivare la riconversione a uso abitativo stabile. 4) garantire servizi e infrastrutture che preservino la vivibilità e l’identità dei quartieri, favorendo la coesione sociale e il benessere dei residenti.

Edilizia residenziale pubblica (ERP):

bisogna procedere alla riqualificazione del patrimonio ERP toscano, anche attraverso l’attivazione di comunità energetiche rinnovabili nei complessi di edilizia pubblica, al fine di contrastare la povertà energetica, abbattendo i costi in bolletta per le famiglie più fragili. L’energia prodotta in eccesso può essere messa a disposizione dei nuclei familiari toscani in difficoltà, al di fuori del contesto ERP.

Sostenere e finanziare le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e, in particolare, le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS): le CERS rappresentano uno strumento strategico, libero da interessi speculativi, per ridurre i costi energetici, migliorare la qualità ambientale, rafforzare la coesione sociale e combattere la povertà energetica.

Contrasto alla precarietà abitativa delle nuove generazioni:

garantire ai giovani il diritto all’emancipazione, all’abitazione e a un ingresso dignitoso nella vita adulta, puntando sul recupero di immobili inutilizzati, sull’introduzione di contributi regionali per gli affitti e su un sostegno reale all’acquisto della prima casa. È necessario valutare di estendere le agevolazioni su bollette e servizi pubblici per gli under 35, al fine di attenuare gli effetti del caro-vita e garantire loro maggiore autonomia.

Diritto allo studio universitario:

potenziare i distretti universitari e fermare il processo di privatizzazione delle residenze universitarie. Bisogna altresì aumentare i finanziamenti per borse di studio, per gli alloggi universitari e per le mense, e assicurare la gratuità del trasporto pubblico per le studentesse e gli studenti con fragilità economica.

Tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro e di studio:

questi obiettivi vanno perseguiti attraverso un rafforzamento strutturale del sistema pubblico dei controlli, con risorse adeguate e strumenti innovativi, superando la logica degli appalti al massimo ribasso e contrastando la precarietà lavorativa.

Prevenzione sanitaria e tutela della salute e del benessere:

promozione di stili di vita sani attraverso politiche pubbliche integrate, basate sulla creazione di ambienti favorevoli e programmi mirati promossi dal servizio sanitario pubblico.

Nuova governance della sanità toscana:

rivalutare le aree periferiche dove sono stati chiusi o ridimensionati gli ospedali in maniera significativa (Pacini, Volterra, Elba, Lunigiana, Piombino, Amiata, etc.); reinternalizzare i servizi non sanitari; rivedere in modo sostanziale la collaborazione con il privato; rinforzare la medicina di prossimità e l’assistenza al domicilio (ADI, con ausilio della telemedicina); predisporre il piano triennale delle assunzioni; rendere pienamente interoperativo il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Riforma del governo locale della sanità: rafforzare il ruolo dei direttori di Ospedale, rivedere la riforma delle ASL del 2015 valorizzando le figure intermedie, in particolare i direttori di distretto sociosanitario, dotandoli di strumenti gestionali adeguati e di un ruolo riconosciuto nei rapporti con operatori e istituzioni locali, al fine di rendere le zone distretto veri centri di governo sanitario partecipato. – Case della Comunità (CdC): rafforzare l’assistenza sanitaria di base destinando maggiori risorse e personale al pieno funzionamento delle CdC, rendendole fulcro della sanità territoriale, basata su sanità di iniziativa, gestione consapevole delle cronicità (empowerment dei pazienti), lavoro in équipe e dotazione tecnologica adeguata.

Progetto di Vita Indipendente per le persone con disabilità:

estendere e stabilizzare, tramite un’apposita legge, gli interventi a favore delle persone con disabilità, garantendone l’universalità e la continuità, con risorse erogate in forma diretta e non a rimborso, per assicurare piena autonomia decisionale ai beneficiari, nel rispetto del diritto all’autodeterminazione, alla libertà di scelta e alla dignità della vita quotidiana. Particolare attenzione va dedicata al co-housing sociale per le persone anziane, modello verificato per il rallentamento del passaggio dall’autosufficienza alla non autosufficienza.

Revisione della normativa regionale in materia di “piano cave”:

va rivista la normativa regionale in modo da assicurare la tutela del Parco delle Apuane con relativo “piano cave”.

AV e sistema ferroviario della Toscana centrale (Arezzo e Chiusi-Chianciano Terme):

l’adeguamento AV per le esistenti stazioni di Chiusi C.T. ed Arezzo, voluto con progetto della Regione Toscana e terminato nel 2018, con un investimento di oltre 7 milioni ciascuna anziché i 2 / 3 milioni previsti, ha contribuito a un miglioramento infrastrutturale importante. Con opportuni adeguamenti, in termini tecnici e infrastrutturali, sia Arezzo sia Chiusi‑Chianciano Terme oggi dispongono di binari di corsa, marciapiedi lunghi oltre 400 m, pensiline, sottopassi con ascensori e sistemi informativi conformi agli standard minimi per poter accogliere i treni AV e farli fermare in sicurezza. In questa prospettiva, la piena valorizzazione delle stazioni di Arezzo e Chiusi-Chianciano Terme rappresenta un’opportunità concreta e prioritaria per il territorio e, al fine di non incidere sul consumo di suolo nell’area, un elemento da considerare attentamente nel quadro delle scelte future sul sistema AV in Toscana centrale.