Sanità pubblica, asili nido, infrastrutture. Sono tre dei punti basilari che Eugenio Giani mette al centro del suo intervento al Teatro Puccini, al via ufficiale della campagna elettorale per le regionali del 12 e 13 ottobre prossimi. Guai a darsi la vittoria messa in tasca, anche già l’attuale presidente della Regione guarda oltre il prossimo appuntamento elettorale.
“In Toscana facciamo il miglior risultato d’Italia del campo largo”, incita pensando alle sette regioni al voto. E poi: “Nel 2027 andiamo a vincere per un governo progressista e di centrosinistra, ma intanto partiamo dalla Toscana”. In circa 600 ad ascoltarlo, Pd fiorentino e regionale, dal segretario Emiliano Fossi in giù, al gran completo. Assessori e consiglieri, regionali e comunali, si affannano per un saluto ad ‘Eugenio’ prima della salita sul palco. Da Roma c’è il deputato Marco Furfaro, fedelissimo di Schlein.
Nessun altro oratore previsto, un uomo solo al comando sotto l’occhio attento, in prima fila della sindaca Sara Funaro e del predecessore Dario Nardella, che non perde occasione di portare avanti la sua personalissima campagna elettorale verso un futuro rientro in Italia dall’europarlamento di Bruxelles.
Della grana pisana, con l’esclusione dell’assessora di Pontedera Sonia Luca, stasera non si parla. “Ci confronteremo con i territori e affronteremo i malumori”, aveva detto del resto in mattinata Fossi. Dei 5 Stelle al Puccini si vedono Lorenzo Masi, consigliere comunale candidato al consiglio regionale, il deputato e coordinatore regionale Andrea Quartini e la consigliera regionale uscente Irene Galletti, fino a poche settimane fa acerrima avversaria di Giani e del gianismo targato Pd e ora – un leggerissimo imbarazzo si nota – alleata e in corsa per un difficile seggio sulla costa (e forse un posto in giunta).
Del resto Giani quando parla di aeroporti sottolinea la volontà nel potenziare lo scalo pisano ma su Peretola non dice una parola. Vedremo. “Tutte le classifiche danno la sanità toscana come la seconda migliore d’Italia, nostro obiettivo di legislatura sarà superare il Veneto e arrivare al primo posto, perché la sanità pubblica è fondamentale. Noi non siamo per la logica del privato”, scandisce Giani rivendicando “i 500 milioni di risorse regionali messe in sanità nell’ultimo anno”. Il presidente parla anche di “riforma della sanità territoriale, con case di comunità e servizi più vicini ai cittadini, per alleggerire i pronto soccorso e smaltire le liste d’attesa”.
Giani vuole “un riformismo del fare” e ricorda “le riforme che abbiamo fatto, dal salario minimo regionale a 9 euro, alla legge sul fine vita medicalmente assistito come prima Regione d’Italia, alla legge sul turismo. Vogliamo continuare in questa logica di riforme, con i piani di adattamento ai cambiamenti climatici”, la prima che dovrebbe essere varata dal prossimo consiglio regionale in caso di affermazione del centrosinistra, “la legge sulla qualità della vita e poi cultura, casa e scuola”.
“Voi sarete i miei spin doctor”, dice al pubblico in sala. Ringrazia la capo di gabinetto Cristina Manetti e il portavoce Bernard Dika, 28enne in lizza per un seggio nella Pistoia di Alessandro Tomasi (che lì ha visto la sua civica ‘È Ora’ al momento esclusa dalla competizione per irregolarità nella raccolta firme). Giani infine rivendica la legge sugli “asilo nido gratis”. “Come Regione Toscana dobbiamo avere anche l’obiettivo della pace, essere quella Toscana che come il sindaco La Pira possa andare oltre la dimensione provinciale e irradiare valori di pace. Penso alla Palestina, all’Ucraina. Quello per la pace deve essere un impegno fortissimo nella prossima legislatura”. Foto di rito con in candidati sul palco. Ora tutti a caccia di preferenze.