«Dialogo, non stampella» Il terzo settore e i 23 punti «Noi dalla parte giusta»

«Essere dialoganti non vuol dire fare da stampella al Pd» mette in chiaro Lorenzo Masi, capogruppo 5s in Palazzo Vecchio candidato alle Regionali nel collegio di Firenze 1. Non come capolista, «prevaricato» da Luca Rossi Ro-manelli. Scelte della classe dirigente (Galletti e Quartini) che hanno agitato ancor di più le acque dei gruppi territoriali toscani.

Ma il M5s dopo anni all’opposizione in Regione è pronto a governare?

«Siamo pronti, ho maturato sicuramente una bella esperienza prima come consigliere comunale poi come candidato sindaco, sono percorsi che ti arricchiscono e ti formano.
C’è tanto da fare per la Toscana, l’ascolto della cittadinanza sarà fondamentale. Ho portato nelle istituzioni 600 atti per i cittadini dai cittadini e un giorno alla settimana lo dicherò come appuntamento fisso per incontrare le persone».

Alla presentazione delle liste Galletti e Quartini sono stati contestati. Che momento sta vivendo il Movimento?

«Non commento alcun atteggiamento di prevaricazione i cui fatti ormai sono noti a tutti, fortunatamente. Il Movimento si è evoluto soprattutto dopo «Nova» ed in maniera democratica ha deciso con il voto la propria strada. lo credo che in vista anche delle politiche debba essere portato avanti un progetto credibile e questa è la strada giusta per mandare a casa la Meloni».

Ma si aspettava Romanelli capolista e lei in terza posizione nel collegio di Firenze 1?

«Non mi aspettavo nulla, sono a disposizione del Movimento ma soprattutto continuo ad essere dalla parte giusta, quella dei cittadini. Non sono le posizioni di una lista che qualificano le persone ma ciò che esse fanno ed hanno sempre fatto per il territorio. Sono sicuro che i fiorentini sapranno riconoscere il mio valore mettendo la X sulla terza casella».

Giani ha accolto il M5s nel campo largo, lei è stato tra i più dialoganti col Pd. Ma che succede se uno o più dei 23 punti del contratto di governo dovessero venire meno?

«Essere dialoganti non vuol dire fare la stampella, il dialogo è fondamentale perché permette il confronto, la coalizione è un progetto non un’alleanza, questo deve essere chia-ro. Il M5s toscano ha individuato 23 punti programmatici e questo sarà il mio obbiettivo».

Se eletto, il suo provvedimento bandiera da trasformare in legge?

«Tutti e 23 punti nessuno escluso sono importanti perche e l’impegno che mi prendo con gli elettori e aggiungo il terzo settore risorsa fondamentale per la nostra società, spesso schiacciata da una burocrazia pesante».

francesco Ingardia