Masi è disponibile a sospendere il voto sulla sua mozione per ulteriori approfondimenti?” chiede al consigliere 5Stelle il presidente della commissione controllo Paolo Bambagioni. Risposta: “Solo se a stretto giro, l’iter del mio atto deve andare a conclusione. L’acqua pubblica è per il M5s un punto irrinunciabile”. Rende bene partire dal fondo della storia. Perché col nuovo giro di audizioni da fissare, dal numero uno di Ait Mazzei a uno dei vertici di Plures, la maggioranza di Palazzo Vecchio avrà un altro mesetto buono per decidere. Cosa? Nel piccolo, se appoggiare la mozione di Lorenzo Masi sulla sospensione della gara a doppio oggetto per Publiacqua e l’avvio del percorso per l’affidamento in house del servizio idrico integrato. Nel grande, se “impegnare” la giunta Funaro ad accodarsi al nuovo corso spostato a sinistra dal campo largo. Con, in serie, Pd-Avs-M5s (con il placet del governatore Giani) che spingono per la ripubblicizzazione. Mentre il Comune, con l’assessore alle partecipate Giovanni Bettarini, tira dritto col bando di gara che prevede la formula mista al 70% pubblico e 30% privato per la gestione del servizio di qui ai prossimi 30 anni. Un assetto che cozza, per dire, con la nuova “bussola” che la maggioranza in Palazzo Vecchio dovrebbe seguire: “Le dichiarazioni di Giani e il programma con cui siamo presentati alle elezioni”, segnala in commissione l’esponente Pd Valerio Fabiani. Tanto che per il consigliere speciale per le crisi industriali in Regione “la strada tracciata è quella della gestione pubblica del servizio, da individuare poi nelle forme e nei modi consentiti dalla legge”. Non proprio l’attendismo mostrato dal compagno di partito Enrico Conti (vicino a Funaro): “Se vogliamo essere amministratori seri, l’ultima delibera votata sul tema diceva una cosa diversa. La governance della Multiutility è pubblica, ma per valutare le ricadute dello scorporo dell’acqua sulla sua struttura industriale e capacità finanziaria occorrono approfondimenti”. Un po’ come il colpo al cerchio e alla botte assestato da Avs-Ecolò, per non alterare equilibri di maggioranza. In appoggio sì all’impegnativa della mozione di Masi, ma al contempo con l’”urgenza di approfondimento” richiesta dal Pd sulla “sostenibilità di una Multiutility senza l’acqua dentro”. La quota intransigenza? A sinistra quella di Dmitrij Palagi (Spc): “Continuiamo a ritenere grave il modo in cui il centrosinistra dibatte di acqua pubblica. L’interruzione della gara è urgente. Non si tratta di approfondire: si tratta di fermare i processi in corso”. A destra quella di Paolo Bambagioni: “Invito la sindaca Funaro ad esprimersi chiaramente e a prendere una posizione ufficiale non più rimandabile”.